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1. Premessa
L’attività di avvocato amministrativista, negli ultimi anni, si è confrontata con alcuni temi che si sono rivelati particolarmente sfuggenti. Tra questi, si sono distinti i provvedimenti prefettizi in materia di antimafia, normati in maniera troppo generica, di talché ai Prefetti è lasciata un’ampia possibilità di intervento, avallata dalla giurisprudenza. E così sono state ritenute ammissibili interdittive sulla base di “meri indizi” per sorreggere anche solo ‘eventuali’ tentativi di «infiltrazioni della criminalità», con conseguente inibizione di quasi ogni tipo d’attività a cittadini, ad aziende e ad imprese grandi e piccole. Beninteso, non è qui in discussione l’impegno del Legislatore nella lotta alla criminalità che, purtroppo, si insinua in ogni settore dell’economia e della società italiana. Rimane, però, una forte perplessità sul piano della compatibilità costituzionale e del rispetto delle norme europee fondamentali, in primis la Convenzione dei diritti dell’Uomo. Il presente lavoro non ha pretese di completezza e vuol essere soltanto ricostruttivo delle vicende più rilevanti del fenomeno, quale base per una riflessione finale dettata dall’esperienza di avvocato, nella sua connotante prospettiva…..Continua a leggere

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