1. Norme generali

Gli articoli dovranno pervenire in formato word a pagina piena senza rientri a sx e a dx con testo e note a piè pagina in formato “giustificato”, interlinea 1,15, carattere Times New Roman 12 per il corpo del testo e 10 per le note. L’articolo dovrà essere diviso in paragrafi con titoli in corsivo, numerati progressivamente ed in eventuali sotto-paragrafi (1.1., 1.2. etc.). All’inizio del paragrafo non è previsto rientro mentre dopo il punto a capo è previsto un rientro a sx del valore di 0,3 cm (rientro prima riga).

Gli articoli della sezione Saggi, che non potranno essere inferiori alle 40.000 battute spazi inclusi, dovranno contenere un abstract in italiano e in inglese (max 400 battute spazi inclusi) e tre parole-chiave in italiano e in inglese.

E’ possibile inserire delle immagini (formato JPEG) e grafici e tabelle (formato EXCEL). Le immagini e le tabelle saranno identificati con una numerazione progressiva (in relazione alla loro collocazione nel saggio: fig. 1, fig. 2 etc.). Immagini e tabelle dovranno essere allegate in files separati ai saggi.

Non è ammesso l’uso del grassetto e del maiuscolo.

  1. Contributi in Riviste.

Se si tratta di saggi, nella prima citazione si indichino le iniziali del nome ed il cognome per esteso dell’autore in Maiuscoletto, il titolo in corsivo, il nome della rivista in corsivo, secondo l’abbreviazione usuale preceduto da “in”, e seguito da numero (arabo) della rivista, l’anno di edizione (tra parentesi), il numero di pagina (preceduto da p. o pp.) con, eventualmente, “s.” per seguente o “ss.” per seguenti.

Es.: F. MASTROBERTI, Lo statuto di Baiona: una costituzione inutile?, in Frontiera d’Europa, n. 2 (1995), pp. 179-261.

Nelle successive ricorrenze si indichi solo il cognome per esteso dell’autore (senza le iniziali del nome), il titolo eventualmente abbreviato, “cit.”, il numero di pagina. In caso di note immediatamente successive si usi “Ibidem” in corsivo (ove coincida titolo e n. pagina) oppure “Ivi” in tondo, seguito dal numero della pagina (nel caso in cui il titolo sia lo stesso ma cambino le pagine citate)

Esempio: MASTROBERTI, Lo statuto di Baiona, cit., pp. 179-261.

Se si tratta di recensioni, nella prima citazione si faccia seguire a “rec. di” l’indicazione dell’opera recensita redatta seguendo i criteri suggeriti al punto 2. (Monografie), il nome della rivista in corsivo, secondo l’abbreviazione usuale, preceduto da “in”, e seguito dal numero (arabo) della stessa, l’anno di edizione tra parentesi, il numero di pagina con, eventualmente, “s.” per seguente o “ss” per seguenti.

Nelle successive ricorrenze, si citi “rec.”, riportando l’indicazione dell’opera recensita con “cit.”, e il numero di pagina.

Nelle successive ricorrenze queste recensioni possono essere indicate come se si trattasse di un contributo, seguendo i criteri suggeriti al punto 2. (Monografie).

Nella prima citazione le seguenti riviste più conosciute possono essere indicate con l’abbreviazione usuale:

Giurisprudenza italiana Massimario – Giur. it. Mass.

Giurisprudenza italiana Repertorio – Giur. it. Rep.

Giurisprudenza italiana – Giur. it.

Iura. Rivista internazionale di diritto romano e antico – Iura

Labeo. Rassegna di diritto romano – Labeo

Materiali per una storia della cultura giuridica – Materiali

Quaderni fiorentini per la storia del … – Quaderni fiorentini

Revue Historique de Droit Françoise et Étranger – RHDFE.

Rivista critica del diritto privato – Riv. crit. dir. priv.

Rivista del diritto commerciale – Riv.dir.comm.

Rivista di diritto internazionale – Riv. dir. internaz.

Rivista Internazionale di Filosofia del Diritto – RIFD.

Rivista Italiana di Scienze Giuridiche – RISG.

Rivista trimestrale di diritto e procedura civile – Riv. trim. dir e proc. civ.

Rivista trimestrale di diritto pubblico – Riv. trim. dir. pubbl.

Studia et Documenta Historiae et Iuris – SDHI.

The European Journal of International Law – EJIL.

Zeitschrift der Savigny Stiftung für Rechtsgeschichte – ZSS.

Per le altre la prima citazione deve richiamare il nome per esteso della rivista eventualmente seguito dalla abbreviazione tra parentesi tonda.

  1. Monografie:

Nella prima citazione si indichinole iniziali del nome ed il cognome per esteso dell’autore in tondo Maiuscoletto, il titolo in corsivo (con l’eventuale numero di edizione in apice, in tondo), l’editore, il luogo e l’anno di edizione, il numero di pagina (preceduto da p. o pp.) con, eventualmente, “s.” per seguente o “ss.” per seguenti.

ES.: O. ABBAMONTE, Amministrare e giudicare. Il contenzioso nell’equilibrio istituzionale delle Due Sicilie, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1997, pp. 215-220.

Nelle successive ricorrenze si indichino solo il cognome per esteso dell’autore, il titolo eventualmente abbreviato, “cit.”, il numero di pagina. In caso di note immediatamente successive si usi “Ibidem” in corsivo (ove coincida titolo e n. pagina) oppure “Ivi” in tondo, seguito dal numero della pagina (nel caso in cui il titolo sia lo stesso ma cambino le pagine citate)

ES.: ABBAMONTE, Codificazione e giustizia penale, cit., pp. 215-220.

  1. Raccolte di studi di diversi autori o raccolte di scritti del medesimo autore:

Nella prima citazione si indichino le iniziali del nome ed il cognome per esteso dell’autore in tondo Maiuscoletto, il titolo in corsivo, la raccolta in corsivo preceduta da “in Aa. Vv.”, le iniziali del nome ed il cognome per esteso del curatore/direttore in tondo preceduto da cur./dir. o curr./dirr., se necessario, il volume in numero romano, l’editore, il luogo e l’anno di edizione, il numero di pagina (preceduto da p. o pp.) con, eventualmente, “s.” per seguente o “ss.” per seguenti.

es.: F. MASTROBERTI, La Gran Corte civile di Napoli, in Aa.Vv., Tribunali e Giurisprudenza nel Mezzogiorno. I. Le gran Corti civili di Napoli e di Trani, cur. F. Mastroberti, Satura, Napoli 2010, p. 10 s.

Nelle successive ricorrenze si indichino solo il cognome per esteso dell’autore, il titolo eventualmente abbreviato, “cit.”, il numero di pagina. In caso di note immediatamente successive si usi “Ibidem” in corsivo (ove coincida titolo e n. pagina) oppure “Ivi” in tondo, seguito dal numero della pagina (nel caso in cui il titolo sia lo stesso ma cambino le pagine citate).

es.: MASTROBERTI, La Gran Corte civile di Napoli, cit., p. 10 s.

  1. Enciclopedie e dizionari:

Nella prima citazione si indichino le iniziali del nome ed il cognome per esteso dell’autore in Maiuscoletto, il titolo della voce in corsivo tra virgolette basse, preceduto da “s.v.”, la sigla dell’opera secondo l’abbreviazione usuale preceduta da “in”, se necessario, il volume in numero romano, l’editore, il luogo e l’anno di edizione, il numero di pagina con, eventualmente, “s.” per seguente o “ss.” per seguenti.

Es. F. MASTROBERTI, s.v. «Capone, Gaspare», in DBGI, I, Il Mulino, Bologna 2013, pp. 431-432.

Nelle successive ricorrenze si indichino solo il cognome per esteso dell’autore, il titolo della voce in corsivo preceduto da “s.v.”, l’abbreviazione “cit.”, il numero di pagina. In caso di note immediatamente successive si usi “Ibidem” in corsivo (ove coincida titolo e n. pagina) oppure “Ivi” in tondo, seguito dal numero della pagina (nel caso in cui il titolo sia lo stesso ma cambino le pagine citate)

Es. MASTROBERTI, s.v. «Capone, Gaspare», cit., pp. 431-432.

  1. Citazioni

Nel corpo del testo e nelle note, brevi frasi e parole in lingua straniera o antica devono essere riportate in corsivo. Quando si cita una fonte di media lunghezza (max due righi) si utilizza il tondo tra caporali («…»). Quando nel corpo del testo si cita una fonte più lunga si utilizza il tondo con carattere grandezza 10 separando il brano di un rigo sopra e sotto rispetto al testo. Il richiamo della nota va collocato sempre alla fine della citazione.

  1. Fonti archivistiche:

Per le fonti archivistiche (manoscritte o a stampa) si indica l’archivio per esteso, eventualmente seguito, nella prima citazione, dall’abbreviazione usuale  – Archivio di Stato di Napoli (= ASNa) – poi il fondo archivistico in corsivo (Ministero di Grazia e Giustizia), il numero del fascio in tondo (f. 5144), il fascicolo (f. 38), le pagine ed, eventualmente, la descrizione del documento (titolo del documento o/e estremi dello stesso) in corsivo. Nelle citazioni successive si può indicare la descrizione in corsivo in forma abbreviata seguita da “cit.”.

  1. Giurisprudenza:

Nella prima citazione citare l’autorità giudicante, la data ed il numero della decisione, la rivista o il repertorio in cui è pubblicata, il numero di pagina o di colonna con, eventualmente, “s.” per seguente o “ss.” per seguenti, l’eventuale menzione della nota di commento (che comunque rimane suscettibile di autonoma citazione).

Es.: Cass., 27 luglio 2004, n. 14082, in Foro it. 131 (2006) I 246 ss.

Cass. Regno, 5 dicembre 1931, in Foro it. Rep. 56 (1931) 1002 s.v. «Matrimonio», nr. 42.

Nelle citazioni successive si indichino solo l’autorità giudicante, la data ed il numero della decisione, l’abbreviazione “cit.”, il numero di pagina.

Es.: Cass., 27 luglio 2004, n. 14082 cit. 246 ss. Cass. Regno, 5 dicembre 1931 cit. 1002.

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